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LA GRANDE NEVICATA...

LA GRANDE NEVICATA...
Cuneo-Corso Nizza; domenica 9 dicembre 1990 ( foto Bedino; pubblicato da Nimbus n 1)

..E UN GRANDE INVERNO!!

..E UN GRANDE INVERNO!!
Piemonte: gennaio 1986

LO STESSO INVERNO..

LO STESSO INVERNO..
Piemonte: gennaio 1986

..E SEMPRE NEL 1986..

..E SEMPRE NEL 1986..
Trentino Alto-Adige: gennaio 1986

mercoledì 13 dicembre 2006

AMARCORD (puntata I): 13 dicembre 2001

Provate a chiedere ai vostri amici, colleghi, parenti cosa evoca nella loro memoria il 13 dicembre 2001. Molti penseranno ad una domanda trabocchetto di cultura generale e risponderanno "L'inizio di qualche guerra nell'Africa Meridionale". Altri si butteranno più sul tecnologico e abbozzeranno "L'invenzione dell'I-Pod". I più onesti sbufferanno con aria disinteressata "Nulla di particolare, perchè?". Sicuramente pochissimi, se non nessuno, dirà con entusiasmo "Il Burian in Pianura Padana!!". Già..il famoso "Blizzard di Santa Lucia".. cosi mitico tra noi nivofili incalliti!!

Giovedì 13 dicembre 2001

Allora frequentavo la V Ginnasio del Liceo Classico "G.B.Beccaria" nel rione di Piazza. Navigavo pochissimo su internet e le uniche previsioni del tempo che seguivo erano quelle dei giornali e della televisione. La sera precedente il previsore di Canale 5 annunciò: "Dal pomeriggio possibili brevi ma intense nevicate accompagnate da un forte vento e da un brusco calo della temperatura possibili su tutta la Pianura Padana, dal Veneto al Piemonte".
Ignorando ancora l'esistenza delle webcam, l'unico modo per tenermi aggiornato sulla situazione italiana rimaneva quello di seguire uno di quei noiosi programmi televisivi pomeridiani, sperando che ci fosse qualche collegamento in diretta dalle regioni nord-orientali, dove evidentemente avrebbe dovuto iniziare a nevicare già dal primo pomeriggio. Dopo vari tentativi mi fermai su Rai 2. "La Vita in Diretta". Michele Cucuzza annunciava un collegamento con la provincia di Pordenone. Appena apparì l'inviato, fui preso da una gioia incontenibile. La neve lo avvolgeva e circondava in ogni direzione. Il vento era violentissimo e la temperatura, a sua detta, era rapidamente scesa a -4 gradi. Un manto di un paio di cm intanto copriva già le strade, i pochi curiosi e persino la telecamera. Insomma..un clima più consono a San Pietroburgo piuttosto che all'Italia!!
Incominciai allora a sognare con la mente. Ad immaginarmi affogare in una spessa coltre bianca, a rabbrividire per il forte e gelido vento (che masochista eh??). Purtroppo il mio sogno fu però bruscamente interrotto dal "senso del dovere": due versioni di greco mi aspettavano per il giorno dopo. Già solitamente mal digerivo le traduzioni..figuaratevi quel giorno cosa venne fuori!! Fatto sta che riuscii a rimanere "concentrato", o più onestamente "chiuso in camera", fino alle 18. Il cellulare vibrò. Mio fratello, studente di Medicina a Pavia. Risposi. Non l'avessi mai fatto. Era immerso in una bufera di neve impressionante. La temperatura sfiorava i -3 gradi e il vento raggiungeva i 60-70 km orari. Già 10 cm di neve a terra. Sconsolato riattaccai e uscii sul balcone: serenissimo, +2 gradi e nemmeno l'ombra di una nuvola. Come al solito cominciarono le mie imprecazioni contro il tempo. Neve ovunque tranne che da me. Non mi davo pace, addirittura tornai sul greco!! Finchè il rumore di una tapparella come sbattuta dal vento, mi fece sobbalzare. Erano le 22.15. Un muraglione di nuvole rosa si stagliava verso E-NE. Un vento gelido mi sferzava la faccia e il corpo, protetto solo da una leggera tuta. Preferii seguire l'evoluzione dall'interno. In meno di 20 minuti il cielo era coperto, la temperatura scesa a -3 e il vento impetuoso. Poi..il miracolo. Improvvisamente tanti piccoli fiocchetti leggeri cominciarono a scendere copiosi. Non avevano tempo di posarsi al suolo. Decisi di andare a dormire, in modo da svegliarmi poche ore dopo e godermi la nevicata in piena notte..

Venerdì 14 dicembre 2001

Stranamente il mio orologio biologico funzionò male quella volta. Mi svegliai solamente alle 6 e non prima, cosa che avrei sperato di fare. Scesi velocemente dal letto e mi diressi alla finestra, da dove, grazie alla tapparella volontariamente lasciata alzata la sera prima, potei ammirare quello che qualunque persona umana dovrebbe definire "paradisiaco". 30cm di neve leggerissima coprivano le auto in sosta, gli alberi, i tetti, i prati. La neve scendeva ancora incessante e violenta, ma soprattutto la temperatura era incredibile: -6.6 gradi. Mi bastarono dieci minuti per vestirmi adeguatamente, armarmi dei celeberrimi Moon-Boot e dell'immancabile pala e scendere in mezzo a quel "bianco". Terminai di pulire il vialetto di casa e la rampa del garage, ma in pochissimo tempo 3 cm di neve fresca avevano ricoperto nuovamente il tratto spazzato. Mi godetti ancora la nevicata, prima di decidermi a prendere il pullman per andare a scuola (cosa peraltro molto stupida perchè evidentemente lezione quel giorno non ci fu, ma avere una mamma professoressa comporta a volte il rispetto di certi obblighi!!).
La favolosa nevicata si esaurì poco prima delle 10 del mattino, quando la città era ormai sommersa sotto 40cm di neve, che diventavano 50 nelle zone esposte al vento. Una coltre che durò al suolo più di due mesi e che rimase sulle strade cittadine per oltre 3 giorni, visto che il sabato mattina, la domencia e il lunedi la temperatura toccò in centro i -13 gradi!

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