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LA GRANDE NEVICATA...

LA GRANDE NEVICATA...
Cuneo-Corso Nizza; domenica 9 dicembre 1990 ( foto Bedino; pubblicato da Nimbus n 1)

..E UN GRANDE INVERNO!!

..E UN GRANDE INVERNO!!
Piemonte: gennaio 1986

LO STESSO INVERNO..

LO STESSO INVERNO..
Piemonte: gennaio 1986

..E SEMPRE NEL 1986..

..E SEMPRE NEL 1986..
Trentino Alto-Adige: gennaio 1986

sabato 31 marzo 2007

Abbozzo di una divisione in fasce climatiche della Provincia di Cuneo


A) Zona di Cavallermaggiore e Racconigi. Centri più importanti: Caramagna e Moretta. Il clima é molto simile a quello della Bassa Pianura Torinese a sud del capoluogo ( il cosiddetto Carmagnolese). Ha una tenuta del cuscinetto freddo leggermente inferiore rispetto al Cuneese-Monregalese e Cebano, ma é una zona piuttosto avvezza ai temporali estivi. Riceve buoni accumuli con il SE, mentre rimane parzialmente tagliata fuori con il S pieno. Viene sfiorata solo parzialmente dall’E-NE, mentre riceve accumuli discreti con l’E puro e l’E-SE. Come il resto della provincia rimane in ombra con il SW.


B) Zona del Saluzzese, Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita. Centri importanti: Crissolo e Paesana. Zona moderatamente fredda a bassa quota, molto fredda nell’alta valle Varaita. Leggermente meno precipitativa del resto della regione in inverno, più in estate grazie ai frequenti temporali che si originano nei pressi del Monviso e scivolano verso Ovest o grazie all'instabilità che si crea nelle vicinanze del Colle dell’Agnello (Val Varaita). Ha una tenuta del cuscinetto a bassa quota leggermente inferiore al Cuneese in senso stretto, mentre ad alta quota (Chianale-Pontechianale) vi sono gli ultimi baluardi freddi che resistono in seguito ad una sciroccata. E’ la zona che beneficia maggiormente dei venti prettamente orientali, e riceve ottimi apporti anche con l’E-SE. Parzialmente riparata invece, per questioni prettamente geografiche e morfologiche, con l’E-NE e il S puro. Frequenti infine sono gli sfondamenti da W che tracimano in ogni stagione al di là del Monviso e del Colle dell’Agnello.


C) Zona del caragliese-dronerese, Valli Grana e Maira. Zona più fredda della Provincia a quote medio-basse, in cui il cuscino freddo resiste più a lungo in assoluto in ogni stagione. Risulta tuttavia più secca (specie la Valle Maira) rispetto alle zone più meridionali. Beneficia molto spesso degli sfondamenti da W e riceve ottimi accumuli con l’E puro e il SE. In caso di sciroccata intensa registra quasi sempre la quota neve più bassa in assoluto, insieme alla Valle Stura. Non è soggetta a frequenti temporali estivi nella parte di pianura, mentre, inevitabilmente, ad alta quota i rovesci pomeridiani estivi sono molto frequenti.


D) Cuneese, Valli Gesso, Stura e Vermenagna. Centri più importanti: Borgo S.Dalmazzo, Valdieri, Vinadio, Limone Piemonte. Zona “perfetta” dal punto di vista climatico: registra ottime precipitazioni con l’E-SE, il SE e l’E puro, più riparata invece con l’Ostro. Beneficia, specie alla testata delle valli, degli sfondamenti da W, soprattutto in Alta Valle Stura, zona Colle della Maddalena, e Alta Valle Gesso zona Chiotas (il Lago del Chiotas con l'annesso Rifugio Genova sono considerati, insieme al Monte Saccarello in Alta Valle Tanaro, le località più precipitative dell'intera provincia). Più riparata in tal caso rimane invece l’Alta Valle Vermenagna-Colle di Tenda. Non sono rari i temporali estivi, soprattutto in Valle Vermenagna, per lo scontro con la massa umida e più calda proveniente dal mare attraverso la stretta Valle Roya. Per gli accumuli nevosi bassa quota é la seconda zona della provincia.


E) Monregalese, Valli Pesio, Ellero e Maudagna. Centri importanti: Artesina-Prato Nevoso, Villanova Mondovì, Lurisia. Zona leggermente più calda del cuneese e del dronerese-caragliese, è quella che riceve i maggiori accumuli in assoluto con l’E-NE, ma registra ottimi apporti anche con il SE e l’E-SE. Leggermente meno interessata dai fenomeni invece con l’E puro. Dopo il cebano é la zona più colpita in seguito alla formazione di una bassa pressione sul Golfo di Genova (GL) così come nel caso in cui soffi l'Ostro (S). Piuttosto rari i temporali estivi violenti. Non colpita evidentemente dagli sfondamenti da W. Dopo il cebano e il cuneese è la zona più nevosa a bassa quota dell'intera provincia.


F) Cebano, Valli Tanaro, Mongia e Cevetta. Centri importanti: Garessio, Ormea. E’ la zona più nevosa della provincia a bassa quota. Riceve accumuli eccezionali con il S puro e il SE, mentre è più riparata dai peggioramenti con componenti orientali. E’ l’unica zona che beneficia parzialmente assieme all’Albese di un S-SW, ma non risulta interessata da eventuali sfondamenti da W. I temporali estivi si sviluppano prevalentemente nell’Alta Valle Tanaro (zona Saccarello-Upega-Viozene), che risultano anche essere (assieme come detto all'Alta Valle Gesso)le zone più piovose della provincia.


G) Zona dell’Albese-Langhe. Centri importanti: Barolo, Novello, La Morra. Per esattezza occorrerebbe distinguere ulteriormente al suo interno 2 sottoclimi:
-pianura albese: zona con relativamente poca tenuta del cuscinetto, riceve buone precipitazioni con il SE, il S puro e parzialmente con il S-SW. Più riparata invece con le correnti da E. Soggetta a frequenti temporali estivi. In inverno non è nevosa a bassa quota come le precedenti, ed in estate insieme al Braidese registra solitamente le temperature massime più elevate.
-Langhe: clima più simile al Cebano che alla pianura albese in realtà, con buona tenuta del cuscinetto freddo, ottima nevosità media e ottimi accumuli con il S puro e il SE, e parzialmente coinvolte anche con l’E-NE. Frequenti i temporali estivi con locali violente grandinate. In estate clima caldo ma più ventilato rispetto alla pianura albese.


H) Zona del Braidese. Centri importanti: Cherasco, Sommariva Bosco. Solitamente qui si registra in inverno la nevosità forse più bassa in assoluto a bassa quota della provincia, assieme alla pianura albese. Riceve comunque ottimi accumuli con il SE, mentre rispetto all’Albese risulta già più riparata dall’Ostro. In estate é la zona con le massime più elevate e per questo assieme al Saviglianese e alle Langhe registra i maggiori temporali di stagione. E' ovviamente poco coinvolta in caso di peggioramenti provenienti dai quadranti orientali per questioni geografiche: non vi sono in zona rilievi importanti esposti ad Est in grado di creare un importante effetto stau.


I) Saviglianese; centri importanti: Genola. Il clima di questa zona, come é evidente dalla sua posizione geografica, fa da train d’unione tra la bassa pianura torinese e il cuneese, e il suo clima risulta evidentemente un pò più freddo e nevoso del basso Torinese, un pò meno del Cunese-Monregalese. E’ la zona forse con i maggiori nuclei temporaleschi estivie riceve ottimi accumuli con il SE e l’E puro, mentre risulta borderline con l’Ostro Puro.


L) Fossanese; centri importanti: Villafalletto, Trinità. Occupando la parte “centrale” della provincia, il fossanese non risulta tagliato fuori nettamente da nessun tipo di configurazioni che premiano le altre zone, ma nello stesso tempo non eccelle con nessun tipo di correnti. Riceve accumuli ottimi con il SE, l’E e le sue varie componenti, cosi come beneficia maggiormente rispetto a Saviglianese e Saluzzese dell’Ostro puro. Ha una buonissima tenuta del cuscinetto freddo ed una buona media nivometrica, anche se leggermente inferiore a Cebano-Cuneese-Monregalese. Rispetto a queste ultime zone é tuttavia più soggetto ai temporali estivi, anche se, in linea generale, ha una pluviometria annua inferiore.
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